Keith Haring
 

Keith Haring


Quando sentiamo parlare di Keith Haring il primo pensiero va sicuramente ai suoi disegni di omini. Il soggetto iconico è infatti stato ripreso più volte dal pittore e con le loro forme ricordano vagamente i graffiti rinvenuti nelle caverne preistoriche. Tuttavia, sebbene gli Omini stilizzati (o meglio gli Omini colorati stilizzati di Haring) rappresentino una larga fetta della sua produzione, pensare a lui come lo street artist che ha colorato i muri di tutto il mondo con queste figure antropomorfe sarebbe senza dubbio riduttivo. Ma chi era Keith Haring e quali sono i tratti simbolici della sua arte?

 

Opere

Prodotti

Pop Art Records Album (Live-Is-Someting-Specials) dei N.Y.C.   Peech-Boys signed by Keith Haring Formato 72x49 cm

Keith Haring Biografia

L'artista nasce il 4 maggio 1958 in Pennsylvania. Grazie all'influenza del padre, fumettista, si avvicina giovanissimo all'arte e mostra fin da piccolo una grande passione per il fumetto.Dopo aver frequentato per un breve periodo la Ivy School of Professional Art si trasferisce a New York e si iscrive alla School of Visual Art. Proprio nella Grande Mela inizia a farsi conoscere realizzando dei graffiti sui muri della metropolitata newyorkese. 

I muri della città diventano per Haring, come per molti altri artisti di strda, immense tele a cielo aperto: sono gli Anni Ottanta, il periodo in cui in America si assiste alla rinascita della pittura e i giovanio artisti emergenti vedono proprio nella Street Art il modo migliore per veicolare i loro messaggi alle masse. Con l'arte di strada potevano farsi ascoltare, veicolando messaggi che dovevano essere percepibili immediatamente e le opere Street Art di Haring affrontano temi spesso scottanti come la politica e le questioni sociali. Il soggetto che l'artista sceglie per far giungere le sue denunce è spesso raffigurato in quell'omino stilizzato, o Radiant Boy, spesso delineato da un contorno nero, che sembra arrivare da un mondo primitivo per mostrare la sua capacità di rimanere a osservare in disparte la frenetica vita della metropoli. Il successo dei suoi graffiti lo portano a varcare il confine americano, e possiamo trovare quei simpatici ometti stilizzati e coloratissimi anche in altri stati americani, in Europa e addirittura in Australia. Anche in Italia l'artista ha lasciato il proprio segno, con un murales gigantesco realizzato sulla parete del Convento di Sant'Antonio a Pisa. L'opera intitolata Tuttomondo raffigura ben 30 omini antropomorfi, incastrati come in un gigantesco puzzle, ciascuno dei quali ritrae un diverso aspetto del mondo in pace, con la consapevolezza che solo una collaborazione con gli altri permetterà di distruggere il serpente (il male) che sembra pronto a distruggerli.

Per Haring, come per ogni altro street artist, l'arte doveva essere disponibile per tutti. Questo suo desiderio lo portò ad aprire un negozio a Soho, il Pop Shop, dove vendeva gadget e magliette con raffigurate le sue opere: in questo modo i dipinti di Haring non erano più solo visibili a chiunque si trovasse a passeggiare lungo i marciapiedi, ma anche economicamente accessibili e in grado di arrivare ovunque. L'artista muore nel 1990 di Aids.

Soggetti dei dipinti di Haring

Abbiamo detto che in molte opere di Haring possiamo trovare il suo iconico Omino stilizzato, ma il Radiant Boy non è stato l'unico soggetto nei pisegni dell'artista. Un altro "personaggio" abbastanza ricorrente è il cane. Spesso lo troviamo intento ad attaccare l'essere umano, come chiaro riferimento alla cultuira egizia e alla doppia concezione della vita e della morte.Il riferimento ad Anubi, il dio greco della morte con il corpo di uomo e la testa di sciacallo è inevitabile. 

Per quanto riguarda invece il suo rapporto con la religione occorre precisare che la sua famiglia era molto credente. La sua omosessualità però, convinzione che viene rinnegata dalla Chiesa, lo porta a prendere le distanze dalla mentalità ristretta e antiquata del Cristianesimo. Tuttavia in molte delle sue opere troviamo spesso simboli religiosi (in particolare delle croci).

I messaggi che Haring lnvia attraverso i suoi dipinti esprimono anche tutta la sua contrarietà verso le centrali nucleari. Anche in questo caso lo street artist ha scelto i serpenti (simboli di morte) che escono dagli stabilimenti rappresentando il pericolo e la mostruosità che quegli edifici rappresentano per l'umanità intera. 

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